domenica 27 gennaio 2013

Finger Food, tutti al lavoro

Insalata di mare
Ieri mattina ho partecipato ad un corso introduttivo di finger food organizzato dall'Associazione Culturale Operbacco. 

La prima cosa che ho scoperto è che organizzare una serata finger è molto più impegnativo che preparare una cena normale. Le porzioni sono piccole e quindi la verietà deve essere maggiore, insomma non primo, secondo e dolce, ma una scelta di più portate.
Cocktail di gamberi al rum
La seconda è che finger food non significa solo porzioni piccole in ciotoline o bicchierini, ma dietro c'è tutta una filosofia di accostamento sapori, forme e colori. Si sperimenta un po' di più, si osa aggiungendo ingredienti forse a volte un po' inconsueti per dare un tocco di esotico.

Tutto ha propria importanza, compresi i contenitori in cui servire le vostre creazioni con fantasia: conchiglie, bicchierini, piattini, ma anche basi commestibili come pancarrè o pomodorini.
Cous cous
Una serata finger food sarà forse più impegnativa da preparare, ma la soddisfazione è sicuramente maggiore. Quello che può uscire dalla vostre mani sono veri e proprio gioiellini da mangiare. Insomma con il figer food si mangia prima con gli occhi e poi con la bocca e visto che anche l'occhio vuole la sua parte, il palato sarà doppiamente soddisfatto.

Cosa può diventare finger food? Tutto. Antipasti, primi, secondi e dolci.

Crema Catalana ai frutti di bosco
Quello che ho imparato ieri è solo un assaggio, ci è stata fornita un'idea e qualche trucco, per cimentarci in questo tipo di cucina. 

Per chi vuole approdondire l'associazione organizza un breve corso della durata di tre incontri (6-16-23 febbraio) che si terrà in via di Grottaperfetta 610 (a Roma) per imparare, ma soprattutto mettersi in gioco e divertirsi insieme per poi assaggiare ciò che si è preparato. 


Decisamente abbiamo gradito :-)

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